FACCIA A FACCIA CON GIANLUCA ACQUAROLI:

“MI AFFACCIO AL PROFESSIONISMO CON UMILTÀ, CHE ONORE GIOCARE CONTRO SIJLING”

Posted: 24 luglio 2017-Likes: 1-Comments: 0-Categories: Tennis 2017
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In un anno, da quando ha deciso di intraprendere la carriera professionistica, ne ha fatta di strada… Gianluca Acquaroli in pochi mesi ha bruciato le tappe, sfiorando per un soffio un inaspettato titolo italiano di Seconda Categoria e conquistando in primo punto ATP: al Torneo ITF “Città di Pontedera il tennista classe 1994 certaldese, alfiere del circolo organizzatore, è stato premiato con una wild card nel tabellone principale e se la vedrà con l’avversario potenzialmente più forte del lotto, l’ex numero 52 al mondo Igor Sijsling. Conosciamo meglio Gianluca e la sua avventura nel circuito internazionale…

Quali sono le tue sensazioni alla vigilia del tuo incontro di esordio a Pontedera?

Mi sento bene fisicamente e sono in fiducia, sono reduce dalla finale in un Open a Torino con montepremi 10.000 euro dove ho giocato ottimamente e ho lottato ogni punto con un avversario del calibro di Gianluca Naso. Anche nei tornei internazionali quest’anno ho espresso un bel tennis, qualificandomi in diverse occasioni, e probabilmente ho avuto un po’ di sfortuna al momento del sorteggio nei tabelloni principali.

Sei atteso da un match molto duro contro Igor Sijsling, ex numero 52 delle classifiche mondiali: che cosa si prova a affrontare un avversario di questa portata?

E’ molto stimolante e sono contento di potermi giocare questa partita. Certamente un po’ di pressione c’è per il fatto di essere a casa, ma tutto sommato sono tranquillo. So che non ho nulla da perdere, anzi per me avere dall’altra parte della rete un avversario come Sijsling sarà un’opportunità di imparare qualcosa e accrescere la mia esperienza.

Per chi non ti conosce, raccontaci i tuoi punti di forza e gli aspetti su dove devi ancora lavorare…Sicuramente il rovescio è il mio colpo migliore, ma anche sugli altri fondamentali sto lavorando molto, soprattutto sul servizio, che adesso mi dà più sicurezza e diversi punti diretti. Con il mio coach Leonardo Azzaro, che ringrazio per l’occasione che mi ha concesso, abbiamo iniziato un percorso di miglioramento che spero sia solo all’inizio. Gli aspetti che devo migliorare sono le scelte nei momenti importanti, sui cui devo essere più lucido e concreto: a questo livello giocano tutti bene, e fare la scelta giusta è fondamentale per vincere.

E’ da appena un anno che svolgi a tempo pieno l’attività di tennista professionista: fino a dodici mesi fa lavoravi anche sul campo come insegnante. E’ più dura fare il maestro o il giocatore?

Tutti i lavori sono difficili a modo suo, e hanno i loro pregi e i loro difetti. Lavorare per me era una necessità per finanziarmi l’attività tennistica, ma mi sono accorto che fare allo stesso tempo il professionista e l’insegnante era impossibile e mi portava via troppe energie, così ho deciso di investire su me stesso e provarci per davvero. Sono felice della mia decisione, perché è quello che ho sempre sognato: certo fare il tennista professionista non è una passeggiata, perché sei spesso lontano da casa e serve molta forza mentale per superare le difficoltà.

Al di là degli aspetti tecnici, che insegnamento umano ti ha portato la tua scelta?

Oltre che come giocatore, sono maturato come persona: quando sei in giro devi sbrigartela da solo e arrangiarti senza che nessuno ti aiuti. All’inizio mi sembrava di essere un pesce fuor d’acqua, ma adesso inizio a sentirmi a mio agio in questo bellissimo mondo…

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